5 per mille e 8 per mille: le differenze

5 per mille e 8 per mille: le differenze

5 per mille e 8 per mille: le differenze

5 per mille e 8 per mille: le differenze

Premettendo che nessuno dei due esclude l’altro si specifica che:

Il 5×1000 è un meccanismo che permette al cittadino di devolvere una parte della propria IRPEF ad associazioni non profit e ai protagonisti del Terzo Settore, l’8×1000 coinvolge le diverse confessioni religiose.

In particolare, l’8×1000 è il meccanismo con cui lo Stato italiano ripartisce, rispettando le scelte espresse dai singoli cittadini, l’8‰ dell’intero gettito fiscale IRPEF fra lo Stato stesso e le diverse confessioni religiose, secondo gli scopi definiti dalla legge.

Le finalità per le quali le singole chiese possono impiegare i fondi assegnati con l’8×1000 sono concordati nell’intesa in base alla quale esse sono state ammesse al finanziamento. Fra queste ci sono gli interventi assistenziali e umanitari, gli interventi sociali e culturali, le esigenze di culto, il sostentamento del clero, la tutela degli interessi religiosi degli Ebrei in Italia e la tutela delle minoranze contro il razzismo e l’antisemitismo.

Storicamente, la nascita del’8×1000 deve essere fatta risalire al 18 febbraio 1984 quando fu firmato il nuovo concordato tra Stato e Chiesa Cattolica tra l’allora Presidente del Consiglio italiano, Bettino Craxi, e il Segretario di Stato del Vaticano, Agostino Casaroli. In quell’occasione fu deciso che il sostegno dello Stato alla Chiesa avvenisse nel quadro della devoluzione di una frazione del gettito totale IRPEF, l’otto per mille appunto, da parte dello Stato alla Chiesa Cattolica e alle altre confessioni, in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi. La materia fu poi regolamentata dalla legge n. 222 del 20 maggio 1985 e da successivi decreti legge e circolari.

 

Sorgente: Che differenza c’è tra 5 per mille e 8 per mille

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